Aglianica A Rionero in Vulture 25-27 settembre 2015
Il Vulture si tinge di “rosso” il prossimo fine settimana.
Ma non solo.
Fitto il programma di laboratori previsti durante la manifestazione “Aglianica”, dove gli appassionati potranno conoscere i vini Aglianico del Vulture Docg e le altre Doc lucane.
Uno spazio sarà dedicato ai “vini autoctoni d’Italia“, un viaggio attraverso la varietà di vitigni della nostra penisola.
Lo sapete che la Basilicata è anche terra di Moscato? Per questo gli organizzatori hanno pensato di ospitare ben 50 etichette di Moscato dalla Valle d’Aosta alla Sicilia da degustare nello spazio enoteca allestito presso il giardino delle stalle di Palazzo Fortunato a Rionero in Vulture.
Ed è anche una buona occasione per godere del paesaggi del Vulture con i colori che iniziano a volgere verso l’autunno.
Il Tintore di Tramonti tra i vitigni della Doc Costa d’Amalfi.
“Alla scoperta del Tintore di Tramonti e dell’archeologia agricola” è il titolo dell’articolo di Luca Francesconi, artista contemporaneo, che cura la rubrica “Sguardo d’artista” per il Gambero Rosso.
Nell’articolo Luca Francesconi descrive il territorio, fornendo al lettore l’immagine di una costiera ancora inesplorata. Evocando immagini bellissime.
Tra colline e i monti digradanti dal valico di Chiunzi fino al mare di Maiori.
In queste vallate abitano vigneti che con caparbietà hanno sfidato il tempo.
La lepre vive in quasi tutto l’ Appennino, sebbene frequentemente in commercio si trovano esemplari d’allevamento. Per ricercare un’atmosfera tipicamente autunnale, ho pensato di unire la lepre ai funghi porcini.
Ingredienti per 4 persone:
Sella di lepre 900 gr.
Funghi porcini 500 gr.
Pane casereccio grattugiato un po’ doppio 500 gr.
Scalogno, alloro, rosmarino, aglio.
Olio extravergine, sale, pepe.
Per la marinatura occorrono vino bianco e brandy.
Procedimento:
Disossare la sella di lepre e marinarla per 2 ore con il vino bianco e il brandy.
Lavorare il pane grattugiato con un trito di scalogno, alloro, rosmarino, sale, pepe ed olio extravergine di oliva.
Pulire con delicatezza i funghi porcini utilizzando carta da cucina oppure al massimo uno spazzolino morbido. Con un coltellino eliminare solo la base del gambo, poi tagliarli a fettine sottili.
Scolare la sella di lepre dalla sua marinatura, ungerla leggermente con poco olio e ricoprirla accuratamente con il pane aromatico.
Cuocere in forno a 180° per 25 minuti.
Intanto rosolare le ossa della lepre con poco olio e sfumare con la marinatura fino ad ottenere un fondo di cottura ristretto da filtrare con un setaccio.
Fare andare in tegame 2 spicchi d’aglio schiacciati in olio extravergine di oliva, poi escluderli e rosolare per circa 5 minuti i funghi porcini non dimenticando di aggiungere sale e pepe.
Tagliare a fette la sella di lepre e servirla con parte della salsa precedentemente ottenuta e i funghi porcini.
Questa preparazione, assolutamente semplice resa appena più intrigante dalla presenza del pane aromatico, permette di conservare appieno le caratteristiche e i profumi di due elementi di eccellenza come la lepre e i funghi porcini.
Inoltre, da non sottovalutare che i valori nutrizionali della selvaggina sono da considerare di tutto rispetto.
L’abbinamento si può definire per concordanza rispetto a questo criterio: “un vino pregiato esige una carne pregiata”.
e che il piacere SIA!
p.s. Se poi avete voglia di preparare anche il primo con la lepre, vi suggerisco di provare “il sugo di lepre con le fettuccine“, scrivetemi per conoscere la ricetta marcofollieri@gmail.com
Intanto per stimolare le papille gustative vi mostro il piatto finito
Licia Granello interpreta in questo articolo il “segreto della Sicilia”, rispondendo perfettamente all’interrogativo che si poneva Mario Soldati nel suo “Vino al vino”. Continua a leggere Il segreto della Sicilia
Vendemmia 2015 ottime le previsioni di Assoenologi
Di rencente pubblicati gli Studi di settore – Assoenologi
che riportano i dati della vendemmia 2015, appena iniziata nel nostro paese.
Le stime sono molto positive sia per la quantità di uve prodotte sia per la qualità.
Benissimo per i consumi delle nostre produzioni vitivinicole, per quanto riguarda il dato riferito all’export, tutti i dati pubblicati sono molto confortanti.
Mentre il consumo interno soffre.
Le stime parlano di appena 36 litri pro-capite.
Sicuramente un dato su cui soffermarsi a riflettere.
La colpa è sempre della crisi? Eppure a fronte di un calo dei consumi aumenta la qualità e il prezzo medio delle bottiglie di vino stappate.
Oppure è semplicente una sbagliata informazione a indurre disinteresse nel potenziale consumatore? Anche se oggi attraverso mille modi e canali si parla di vino in maniera consapevole.
Vedremo come si svilupperà in termini concreti di vendita tutto ciò.
Questo settore rappresenta, secondo me, una presumibile opportunità per gli operatori dato il terreno fertile su cui lavorare.
Intanto chi produce vino “è costretto” a guardare fuori dai nostri confini, dove i vini italiani continuano ad avere una costante richiesta e i numeri parlano di incremento nei consumi. Continua a leggere Vendemmia 2015 secondo Assoenologi