Il Fiano di Avellino di Rocca del Principe




Annate pari o annate dispari, qui a Lapio da Ercole e Aurelia, oggi insieme alle figlie, Il Fiano è sempre una conferma!

Anche Lapio, con le sue caratterististiche, è una zona meravigliosa per la coltivazione di questa varietà, lo conferma la ricca presenza di produttori di ottimi vini, non solo di quelli che vinificano in loco, ma anche di quelli, avendone comprese le potenzialità qualitative, possiedono alcuni ettari di vigneto.

Uno dei produttori di Fiano di Lapio è sicuramente Ercole Zarrella,  che con la sua famiglia conduce l’azienda Rocca del Principe.

Ritorno puntualmente da Rocca del Principe molto volentieri, perchè è un  piacere unico, poter ascoltare le storia del Fiano direttamente dai veri protagonisti e soprattutto quando si ha la fortuna di aprire qualche bottiglia di annate più “vecchie” il racconto diventa completo.

Sì, perchè non mi stancherò mai di dirlo è nell’evoluzione che questo vino dà il meglio di sè.


Sia che si tratti del Dop, di cui oggi Ercole e Aurelia propongono l’annata 2019, sia provando il Tognano, le cui uve provengono dal vigneto Arianello, o degustando l’ultimo Fiano in commercio, che è la Riserva 2018, ritroverai nel tuo bicchiere di Fiano Rocca del Principe, uno stile preciso, rigoroso e riconoscibile.

Antico Castello Taurasi 2011 e 2012

Taurasi Antico Castello

Una mattina in direzione di Taurasi.

Immaginate qualcosa di più bello che svegliarsi presto al mattino per incamminarsi in direzione di un bel vigneto a Taurasi?

Bellissimo arrivare nel periodo pre-vendemmia, per ammirare i grappoli in fase di maturazione.

Ancor più bello se l’accoglienza è così calorosa come quella che mi hanno riservato Francesco Romano e la sua gentilissima mamma.

Dopo aver visitato l’azienda ci siamo accomodati in sala degustazione a chiacchierare di vini, di Irpinia, di annate, di esperienze, etc, provando un buonissimo ciambellone homemade in abbinamento alle confetture che si producono in azienda.

Queste confetture, la cui produzione è affidata a Chiara, sorella di Francesco, rappresentano la nuova avventura dell’azienda Antico Castello, vino a parte.

Fichi rossi di San Mango, uva, albicocche, etc, tutto biologico.

Sono state appena presentate al Sana di Bologna.

Sentiremo il pubblico cosa ne dirà, io nel frattempo, Vi garantisco, le ho apprezzate moltissimo.

Intanto nei bicchieri Francesco mi aveva già versato Taurasi 2011 e Taurasi 2012.

Le mie impressioni su i due Taurasi:

Antico Castello – Taurasi Docg 2011

Lo dico subito, questo vino mi piace molto perché è timido e molto riservato. Si nasconde dietro un carattere cupo ma in bocca è deciso con un sorso bello fresco.

Francesco mi ha descritto le caratteristiche dell’annata e della vendemmia e trovo che il vino stia davvero seguendo il suo corso. Bisognerà aspettare ancora un po’ per la commercializzazione e per apprezzarlo pienamente.

Antico Castello – Taurasi Docg 2012

Diverso il discorso per l’annata 2012. Il vino si presenta di colore più accentuato rispetto al precedente. Profondo. Le note aromatiche sono armoniche e spiccate. Al palato il Taurasi 2012 ha una morbidezza che rispecchia la nota dolce che avevo sentito all’olfatto.

La commercializzazione non è ancora iniziata, ma Francesco in seguito a vari assaggi e alle caratteristiche dei due vini, ha probabilmente deciso di anticipare l’uscita in commercio della 2012, rispetto all’annata 2011.

Mi piacciono i produttori che hanno le idee chiare sul proprio vino e che riescono a prendere iniziative, anche coraggiose, per offrire il meglio ai propri clienti.

Grazie Francesco, continua così…Intanto ci godiamo la 2010!

p.s. L’azienda Antico Castello sarà presente alla degustazione che si terrà il 15 ottobre 2016 a Montecatini in occasione della presentazione della Guida Slow Wine 2017. Un motivo in più per non perderla.

A questo link troverete tutti i dettagli dell’evento.

😀

Raffaele Palma coltiva la sua passione tra cielo e mare

Raffaele Palma a un certo punto della sua vita, incontra un promontorio di terrazzamenti, nel territorio di Maiori, rimanendone letteralmente stregato. Da qui la decisione di acquistarne la proprietà.

Il vigneto di raffaele Palma
La vista che ti accoglie all’arrivo in azienda

Circa 22 ettari in stato di abbandono.

Raffaele Palma con dedizione si mette all’opera fin dal 2005, avendo in mente di realizzare un’azienda agricola biologica completamente indipendente, seppur in luoghi così impervi e difficili da raggiungere.

Un gran obiettivo quello di Raffaele Palma, di cui oggi, ci si può rendere conto solo andando a visitare l’azienda e le opere realizzate. Continua a leggere Raffaele Palma coltiva la sua passione tra cielo e mare

Cacio e Pepe di Primavera e Fiano Rocca del Principe

Ricetta: “Cacio e Pepe Primavera” in abbinamento al Fiano di Avellino Rocca del Principe

“Cacio e pepe con il crudo di fave”

ricetta di Marco Follieri

Ingredienti per 4 persone

  • gr. 500 Fave fresche
  • gr. 350 Spaghetti di Gragnano
  • Pepe nero in grani da macinare al momento
  • gr. 160 Pecorino romano semi-stagionato

Procedimento:

Per realizzare la ricetta, per prima cosa vi consiglio di sgusciare e sbucciare le fave. Dopo averle lavate delicatamente, tritatele rendendole di media grandezza. In una zuppiera capiente, unite il pecorino grattugiato, il pepe, appena macinato e tenete da parte le fave.

Notate bene che per la riuscita della ricetta “cacio e pepeContinua a leggere Cacio e Pepe di Primavera e Fiano Rocca del Principe

Costiera Amalfitana Divina

In Costiera Amalfitana il glicine è già fiorito e dai pergolati, si diffonde uno spettacolo di colori e profumi.

Tutti lo sanno: la Costiera Amalfitana è anche conosciuta come “La Divina Costiera”.

Non a caso è uno dei 50 siti italiani inseriti dall’UNESCO nella Continua a leggere Costiera Amalfitana Divina

Benvenuti al Sud

Benvenuti al Sud: il punto di vista di Marco Serra di Tenuta Mainardi

C’è una zona della Campania, che fa parlare molto di se’, grazie alla dieta mediterranea, la buona cucina, il buon vino, il buon cibo, le meravigliose spiagge, la natura incontamintata le produzioni agro-alimentari, il caseario e tanto altro spesso ancora da valorizzare: è il Cilento.

 

Benvenuti al sud locandina“Benvenuti al Sud”, il film intendo,  è uno di quegli esempi in cui il grande schermo può con il suo potere divulgativo “favorire” un territorio. Non solo in termini turistici. Di per se’ il Cilento è ricco di risorse e materie prime uniche.

Conosco e stimo da tempo i pionieri del Cilento vitivinicolo, che hanno fatto da apripista a tanti produttori medi e piccoli presenti in zona. Una delle nuove realtà che si stanno affacciando alla viticoltura di qualità è Tenuta Mainardi.

Benvenuti al Sud anzi nel parco nazionale del Cilento.

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Cibo di strada: a ciascuno il suo abbinamento

Cibo di strada che passione!

Con il vino “giusto” in abbinamento, ancor di più!

Vi siete accorti che è tornato di moda? O forse meglio, la sua moda non è mai passata.

Parliamo del cibo di strada: trasformato, rivisitato, acculturato, raccontato, tramandato, appiattito, snobbato e poi ancora rivalutato.

cibo di strada a new york

Se andate a New York per esempio è d’obbligo fermarsi presso i venditori ambulanti di  Hot Dog  autentico street food americano, (assolutamente non potete tornare da un viaggio nella grande mela senza averne mangiati alcuni).

Questo è solo un  esempio simbolico perchè ormai di cibo di strada di ogni angolo del mondo, se ne parla moltissimo.

Io faccio parte di quelle persone che da poco, si sono avvicinate al cibo di strada forse schizzinosamente, perchè non abituate a mangiare con le mani. Per fortuna sto recuperando velocemente, il tempo perduto.

E sono oramai pienamente consapevole del fatto che, servire il cibo di strada con coltello e forchetta, fa perdere il gusto del gesto carnale.

Mi è molto piaciuto il racconto di Antonio Tubelli, grandissimo procacciatore di cucina di strada, a Napoli,  in questo video.

A proposito di Antonio Tubelli, che oggi ritrovate in trasferta, con il suo storico Timpani e Tempura,  presso Eccellenze Campane (Napoli Via Brin), vorrei segnalarvi gli sfizi da non perdere, e che meritano sicuramente più di una visita.

Perchè si sa: “le cose buone creano dipendenza”.

Secondo voi quali sarebbero i vini migliori da abbinare al cibo di strada?

Io ho “fantasticato” un po’ sull’argomento e vi svelo subito il risultato Continua a leggere Cibo di strada: a ciascuno il suo abbinamento

Il territorio del Fiano

Volete scoprire il territorio del Fiano di Avellino? Partite da qui: “Fiano Terra” il libro di Alessio Pietrobattista

Alessio Pietrobbatista ci offre con questa sua pubblicazione un percorso reale in compagnia dei produttori locali alla scoperta del territorio del Fiano di Avellino.

Da leggere perchè è scritto con cura, (e con cuore), piacevole e completo. Approfondisce le sottozone, facendo chiarezza anche sulle differenti produzioni.

Questo libro è un omaggio alla terra e alle persone che quotidianamente operano in questo territorio, producendo nelle loro cantine, quel vino straordinario che è il Fiano di Avellino.

Un invito a bere “Fiano di Avellino” davvero più consapevolmente.

E certamente una buona guida per visitare il territorio del Fiano.

Il territorio del fiano secondo Alessio Pietrobattistain vendita sul sito dell’editore

 

Buona lettura a tutti!

Cantine Agnanum visita e degustazione

Cantine Agnanum: Visita al vigneto con Raffaele Moccia e degustazione del suo “vino del giorno dopo”

Lo sapevate che Agnano nell’XI secolo era un lago?

Fino al 1870, quando si è provveduto a bonificare il territorio attraverso canali e un traforo per permettere  alle acque di confluire verso il mare, a Bagnoli.

Il suolo di Cantine Agnanum

Questa e altre scoperte ho fatto passeggiando nei vigneti di Cantine Agnanum, in compagnia del produttore Raffaele Moccia. Solo venendo qui si può avere visione chiara di cosa sia il suolo che identifica i Campi Flegrei:  sabbia, sabbia vulcanica, pietra pomice e pozzolana. Continua a leggere Cantine Agnanum visita e degustazione

Il Tintore di Tramonti

Il Tintore di Tramonti tra i vitigni della Doc Costa d’Amalfi.

“Alla scoperta del Tintore di Tramonti e dell’archeologia agricola” è il titolo dell’articolo di Luca Francesconi, artista contemporaneo, che cura la rubrica “Sguardo d’artista” per il Gambero Rosso.

Nell’articolo Luca Francesconi descrive il territorio, fornendo al lettore l’immagine di una costiera ancora inesplorata. Evocando immagini bellissime.

Tra colline e i monti digradanti dal valico di Chiunzi fino al mare di Maiori.

In queste vallate abitano vigneti che con caparbietà hanno sfidato il tempo.

Si tratta di piante ultracentenarie soprattutto della varietà Tintore di Tramonti. Continua a leggere Il Tintore di Tramonti