Raffaele Palma coltiva la sua passione tra cielo e mare

Raffaele Palma a un certo punto della sua vita, incontra un promontorio di terrazzamenti, nel territorio di Maiori, rimanendone letteralmente stregato. Da qui la decisione di acquistarne la proprietà.

Il vigneto di raffaele Palma
La vista che ti accoglie all’arrivo in azienda

Circa 22 ettari in stato di abbandono.

Raffaele Palma con dedizione si mette all’opera fin dal 2005, avendo in mente di realizzare un’azienda agricola biologica completamente indipendente, seppur in luoghi così impervi e difficili da raggiungere.

Un gran obiettivo quello di Raffaele Palma, di cui oggi, ci si può rendere conto solo andando a visitare l’azienda e le opere realizzate. Continua a leggere Raffaele Palma coltiva la sua passione tra cielo e mare

Costiera Amalfitana Divina

In Costiera Amalfitana il glicine è già fiorito e dai pergolati, si diffonde uno spettacolo di colori e profumi.

Tutti lo sanno: la Costiera Amalfitana è anche conosciuta come “La Divina Costiera”.

Non a caso è uno dei 50 siti italiani inseriti dall’UNESCO nella Continua a leggere Costiera Amalfitana Divina

Benvenuti al Sud

Benvenuti al Sud: il punto di vista di Marco Serra di Tenuta Mainardi

C’è una zona della Campania, che fa parlare molto di se’, grazie alla dieta mediterranea, la buona cucina, il buon vino, il buon cibo, le meravigliose spiagge, la natura incontamintata le produzioni agro-alimentari, il caseario e tanto altro spesso ancora da valorizzare: è il Cilento.

 

Benvenuti al sud locandina“Benvenuti al Sud”, il film intendo,  è uno di quegli esempi in cui il grande schermo può con il suo potere divulgativo “favorire” un territorio. Non solo in termini turistici. Di per se’ il Cilento è ricco di risorse e materie prime uniche.

Conosco e stimo da tempo i pionieri del Cilento vitivinicolo, che hanno fatto da apripista a tanti produttori medi e piccoli presenti in zona. Una delle nuove realtà che si stanno affacciando alla viticoltura di qualità è Tenuta Mainardi.

Benvenuti al Sud anzi nel parco nazionale del Cilento.

Continua a leggere Benvenuti al Sud

Il Tintore di Tramonti

Il Tintore di Tramonti tra i vitigni della Doc Costa d’Amalfi.

“Alla scoperta del Tintore di Tramonti e dell’archeologia agricola” è il titolo dell’articolo di Luca Francesconi, artista contemporaneo, che cura la rubrica “Sguardo d’artista” per il Gambero Rosso.

Nell’articolo Luca Francesconi descrive il territorio, fornendo al lettore l’immagine di una costiera ancora inesplorata. Evocando immagini bellissime.

Tra colline e i monti digradanti dal valico di Chiunzi fino al mare di Maiori.

In queste vallate abitano vigneti che con caparbietà hanno sfidato il tempo.

Si tratta di piante ultracentenarie soprattutto della varietà Tintore di Tramonti. Continua a leggere Il Tintore di Tramonti

Vini dell’Etna, Vini di Contrada.

I Vini dell’Etna sono raggruppati sotto il disciplinare Etna Doc, prima denominazione di origine per i vini siciliani.

I vini dell’Etna, che rientrano nella Doc Etna, hanno di recente visto modificato il proprio disciplinare, da cui risulta molto chiaramente la suddivisione della zona a cui appartengono 20 comuni.

L’area è suddivisa in contrade. Si tratta di vigneti specializzati, caratterizzati da confini delimitati da muretti e sciare di lava, il cui nome in molti casi corrisponde al vino prodotto.

Il vitigno più coltivato è il Nerello Mascalese.

E pensare che l’Etna Doc solo vent’anni fa contava come denominazione appena dieci aziende iscritte, oggi il numero è cresciuto talmente che si contano circa ottanta aziende.

Me ne sono resa conto sfogliando la carta dei vini del ristorante San Giorgio e il Drago a Randazzo. Qui troverete la maggior parte dei vini dell’Etna. Lasciatevi consigliare perchè la qualità dei vini proposti è davvero di alto livello.

I vini dell’Etna hanno una marcia in più, anzi due: una è sicuramente la peculiarità del suolo, nero, ricoperto di lapilli e sabbia vulcanica e l’altra?

Le caratteristiche viti ad alberello.

Le noterete subito durante una gita da queste parti, spesso spuntano disordinate, racchiuse in un giardino, delimitato dalla precisa geometria disegnata dai muretti a secco.

etna Doc contrada Feudo nella proprietà di Giuseppe Russo
L’Etna sullo sfondo del vigneto in Contrada Feudo

Un comprensorio unico, sovrastato dalla presenza imponente del vulcano, che “dirige” dall’alto dei suoi tremila metri, il passaggio veloce delle nubi.

Il clima infatti varia di continuo. Nello spazio di poche ore si passa dal sereno al coperto e viceversa. Tra queste repentine variazioni e la frequente attività vulcanica direi che il paesaggio è molto vivace.

 I Vini di Contrada di Girolamo Russo

Per respirare la vivacità di questi luoghi sono andata a trovare Giuseppe Russo, che da dieci anni, cura l’azienda di famiglia, Girolamo Russo a Passopisciaro, lungo la statale 120.

La possibilità di addentrarsi nelle realtà con la guida di chi le conosce perfettamente, rappresenta sempre una grande fortuna e opportunità di conoscenza.

Chiacchierando di “terroir”, luoghi da visitare e vini da provare , Giuseppe mi ha mostrato sia la cantina che i vigneti, facendomi scoprire i vini dell’Etna. Continua a leggere Vini dell’Etna, Vini di Contrada.

Verticale di Quartara con Mario Mazzitelli

Una serata di degustazione speciale per una serie di ragioni: prima tra tutte finalmente una verticale di  un vino bianco salernitano a Salerno: “il Quartara di Mario Mazzitelli”.

Che dite sarà finito il tempo in cui le degustazioni verticali al sud Italia erano dedicate a blasonati vini ma non delle regioni meridionali? Per carità, non che quelle non le abbia fatte e anzi mi ci sono formata a livello sensoriale,  ma riflettevo con soddisfazione  su quest’aspetto “unico” della degustazione al punto che vale la pena assolutamente condividerla.

Durante la serata abbiamo provato le cinque annate in verticale di Quartara di Mario Mazzitelli, Lunarossa Vini e Passione, un vino a base Fiano, Igt Colli di Salerno, proveniente da vigneti dei monti Picentini a ridosso di San Cipriano, vigneti di circa 10 anni.

Il giovane e sorridente Mario Mazzitelli ci ha raccontato che con questo Fiano ha provato a sperimentare l’anfora come contenitore per la fermentazione, da cui il nome “quartara”.

Appena terminata la fermentazione il vino affina in tonneaux per circa un anno, infine si imbottiglia senza filtrare.

Quartara Fiano Mario Mazzitelli

La verticale di Quartara

Il primo vino degustato Il Quartara annata 2011: un bel colore giallo oro, ma quello che più mi ha sorpreso è l’olfatto, si distinguono sentori di frutta secca, mela cotogna, fico d’india, dunque molto fruttato. Al gusto la componente alcolica è netta. Ma  chiude sapido lasciandomi una nota mentolata al palato.

Il secondo vino: Quartara annata 2010, il colore è giallo dorato,  al naso qui ho percepito note più mature, note fume’ e di nocciola.  In bocca lo speziato del legno si fonde all’acidità. Secondo me in quest’annata il Fiano viene fuori con tutto il suo carattere.

Il terzo vino è il Quartara annata 2009, abbiamo innanzitutto un colore più intenso e al naso oltre al frutto appare una maggiore mineralità. Al palato è un vino equilibrato, lo immagino subito in abbinamento a buoni formaggi di capra.

Il quarto vino è il Quartara annata 2008, colore giallo oro intenso, al naso la speziatura è forte ma rimane anche un aroma agrumato, e ho notato allo stesso tempo una lieve ossidazione.
In bocca l’inizio di ossidazione è più evidente ma non toglie piacevolezza al vino che è assolutamente “pronto”.

Infine abbiamo provato la prima annata prodotta, di Quartara da Mario Mazzitelli, la 2007. Qui il colore è meno intenso rispetto agli altri, e al naso spicca la mineralità, io ci ho sentito anche una lieve nota floreale. In bocca è sapido con l’alcool in evidenza.

Ora quale vi incuriosisce di più?

Sicuramente l’annata 2009 con tutta la sua mineralità è quella che sceglierei per la mia cena di stasera! Ma aspetterei con pazienza anche l’evoluzione dell’annata 2011 che a parer mio saprà dare davvero grandi emozioni.

Grazie Mario di aver proposto questa bella e unica verticale di Quartara!

A proposito, per chi volesse sperimentare la verticale di Quartara, sul sito di Si-Wine enoteca on-line le annate in commercio sono: 2009-2010-2011-2012

Aglianico Mila Vuolo 2009

Il potente e strutturato vino Aglianico Mila Vuolo 2009 1°classificato per la giuria internazionale, che ha valutato i vini in concorso al X salone dei vini meridionali, Radici del Sud  tenutosi a Bari dal 9 al 15 giugno 2015.

Oltre 400 etichette degustate da una doppia giuria, una internazionale e una nazionale di esperti, al lavoro per tutto il fine settimana per testare, rigorosamente alla cieca, tutti i vini iscritti al salone, Radici del Sud.

I vini, selezionati delle regioni del sud, sono stati premiati in base ad una classificazione per vitigno. Per la sezione Aglianico Campania, il primo classificato per la giuria internazionale è il vino Aglianico Mila Vuolo annata 2009.

Certamente un bel riconoscimento per un vino che proviene da un Vitigno, che fuori dalle nostre mura non è ancora ben conosciuto. Ma a quanto pare “chi lo prova lo apprezza”. (Difficile pure pronunciare la parola aglianico per gli stranieri di lingua anglo-sassone).

Lunedì 15 si è svolta la giornata finale dedicata alle degustazioni e sono andata a Bari a provare e a riprovare molti vini, tornando a casa con un bel quaderno di appunti.

Tra questi non poteva mancare la sosta al banco di assaggio di Mila Vuolo, che ha presentato in concorso il suo Aglianico 2Mila9. E offriva in degustazione una Aglianico Mila Vuoloverticale speciale di questo vino nelle annate 2007-2009-2010.

Personalmente trovo tutti i tre vini ottime interpretazioni di Aglianico, e in particolare l’annata vincitrice ovvero la 2009 che è in ottima forma.

Qualcuno ha detto a proposito di questo Aglianico Mila Vuolo: “non ancora avevo provato tanta intensità e ricchezza di sfumature in un vino” e in effetti nonostante avesse subito lo stress del viaggio da Salerno a Bari in una giornata molto calda il vino che ho provato al banco degustazioni si può definire ampio, cosa che si può dire di ben pochi vini.

Un naso ricchissimo di note. Fruttato, non solo prugne, non solo ciliegie, ma anche funghi e profumi di bosco davvero intensi. E grafite.

Mila Vuolo immagine

E se poi lo lasci nel bicchiere, dopo cinque minuti, ha altre sfaccettature e storie da raccontare.

Buona degustazione!Immagini mele annurca

Foto a cura di Alfonso Elia (fotoluce.com)