Abbiamo vissuto “Montevetrano” attraverso le esperienze raccontate da Silvia Imparato durante la degustazione-verticale di 15 annate.
A Roma Venerdi 13 novembre si è tenuta la degustazione di 15 annate di Montevetrano, a cura della FIS.
Dal 1997 al 2012, uno scorcio di tempo abbastanza lungo da rendere concreti cambiamenti, non solo climatici , che possano influenzare le viti, ma anche personali, come si è evidenziato durante l’incontro.
Abbiamo provato i vini dal più vecchio al più giovane per “verificare” i cambiamenti temporali in successione.
Ebbene pur essendo ogni annata diversa, il Montevetrano non ha mai perso il suo stile riconoscibile.
Montevetrano 1997
Il primo della verticale, Montevetrano 1997, la curiosità è tanta per cui contemporaneamente ho visto tutti i degustatori in sala, immergersi a capofitto con il naso nel bicchiere.
Quello che ho sentito io? Cuoio, liquirizia, legno e poi frutta molto matura pur senza un’eccessiva evoluzione, sfumature balsamiche di menta ed eucalipto. All’assaggio la forza del vino esalta la sua finezza: buon equilibrio e finale lunghissimo.
Montevetrano 1998
Spada di Damocle per ogni viticoltore è l’andamento climatico, talmente imprevedibile da aggiungere grande suspance ad ogni annata. Ebbene in questa annata 1998 il clima ha influito moltissimo. Oggi, dopo ben 17 anni dalla vendemmia, il vino è profumatissimo.
Presenta sfaccettature aromatiche che vanno dal terroso alla pietra lavica, appartenendo in prevalenza alla famiglia “minerale” .
“Il bello di questo vino è che sembra fatto ieri, nonostante l’età già matura”.
Montevetrano 1999
Colore rosso rubino intenso. Al naso abbiamo sensazioni “saline”, liquirizia, foglia di te’, affumicatura. Sì decisamente profumi piacevolissimi. Almeno per me. 🙂
In questa degustazione i campioni di Montevetrano assaggiati hanno mostrato sempre un profilo olfattivo intrigante, con sfumature diverse attribuibili sia all’anno di produzione, che al tempo di evoluzione.
In bocca, l’annata 1999, è caratterizzata dalla freschezza, il sorso è vitale, con tannini perfettamente affabili.
Cosa chiedereste di più a un vino?
Montevetrano 2000
La vendemmia dello “scoccar del secolo” mostra subito un lumisoso color granato. Al naso mi appare subito meno aperto dei precedenti. Intense le note di grafite, fiori appassiti, erbe aromatiche. La frutta qui però è meno evidente. In generale un vino più sobrio al naso, ma che al gusto conserva una grande armonia, unita alla presenza di un tannino vivo e pungente.
Montevetrano 2001
Dopo un inverno molto freddo e piogge primaverili ben dosate, l’andamento climatico dell’annata 2001 si può definire “regolare”.
Il vino all’esame olfattivo è “rotondo” come lo definisce il relatore, Paolo Lauciani, in maniera precisa e perfettamente condivisibile, con le note fruttate che spiccano. “Etereo, speziato, ben calibrato. In bocca è carnoso con tannini vivi e compatti”.
Montevetrano 2003
Sarà stata l’estate calda, che tutti sicuramente ricordiamo, ma la maturazione di questo vino ha evidenziato oggi, tutta la potenza espressiva del Cabernet Sauvignon, in particolare, con le note balsamiche e vegetali dominanti abbiamo un vino opulente dal finale gustativo pieno, intenso.
Mostra una forza di corpo e di struttura davvero “prestante”.
Strana faccenda questa delle annate più calde, dapprima i vini si presentano quasi spenti. Con il tempo invece, si rivelano, diventando senza dubbio appaganti.
Montevetrano 2004
Silvia Imparato ci ha ricordato che in quest’annata la vendemmia fu anticipata a metà settembre.
Noto immediatamente come nota distintiva rispetto ai vini precedenti il colore del vino: è rubino.
Al naso è decisa la nota di frutta dolce e spezie, tra cui il pepe nero in rilievo. Sicuramente un grande vino che a distanza di oltre 10 anni sa offrirci una piacevolezza, che teme pochissimi confronti, con un lungo potenziale di evoluzione.
La mia osservazione personale rispetto a quest’annata è che il vino appare “appena pronto” e ne apprezzo moltissimo questo suo modo spigoloso, quasi acuto di esprimersi.
Montevetrano 2005
Dopo un crescendo di vini assolutamente in gran forma ti aspetti che qualcosa cominci a dimostrare un briciolo di timididezza e, invece, trovi nel bicchiere, un vino definito dal relatore “strepitoso“.
La qual cosa è confermata senza indugio dai presenti in sala. Il Montevetrano 2005 è assolutamente un vino completo.
Pieno al naso, esplosivo in bocca.
Cosa potrei aggiungere?
Montevetrano 2006
Il colore è vivo, brillante.
All’olfatto è un po’ chiuso, con note di terra, muschio, fiori, note intense che fanno immaginare colori scuri.
Al gusto lo contraddistingue “un tannino compatto” .
In sintesi è un vino giovane anch’esso con una lunga vita davanti a se’.
Si è ricordato spesso durante la degustazione anche il merito dell’enologo, che è da sempre, Riccardo Cotarella.
(Allora, nei primi anni ’90, quando iniziò il progetto Montevetrano, con Silvia Imparato, era ancora lontano dalla fama odierna).
Montevetrano 2007
Che profumo di legno di cedro, tabacco, amarena , mora, crema di cassis, questo vino!
Al gusto la caratteristica di questo Montevetrano 2007 è la nota agrumata persistente, sembra quasi di sentire l’arancia sanguinella.
Si può dire? E’ uno dei miei preferiti.
Montevetrano 2008
Acclamato dai riconoscimenti e premiato dalle richieste, provatelo e scoprirete il perché.
In bocca esprime la sua pienezza, non perdendo di un soffio la linea stilistica elegante dei vini precedenti: grande riconoscibilità, grande Montevetrano.
Montevetrano 2009
Dopo questa carrellata di vini, questo Montevetrano 2009, è diverso.
Fresco. Molto raffinato, meno materico degli altri più figurativo direi.
In bocca ti seduce con la sua energia trascinante.
Montevetrano 2010
Un’altra annata che pone la frutta in evidenza al naso. Una frutta matura, insieme alle note di lavanda erbe della macchia mediterranea, ancora balsamico.
In bocca abbiamo un vino ricco e morbido.
Montevetrano 2011
Quando riuscite a trovare in enoteca questa annata non esitate a comprarlo per un motivo molto semplice: è perfetto da bere ora se preferite vini freschi, spigolosi con tanti tannini oppure se amate conservarli ecco l’annata giusta da riprovare nel 2020!
Montevetrano 2012
L’ultima annata in degustazione, la più giovane, l’impronta olfattiva del legno nuovo è ancora presente, ma si affacciano i profumi floreali con la rosa canina in primis. Il profumo di questo vino è delicato, gentile.
Poi quando lo provate lo riconoscete per la sua “grazia tannica”.
Impeccabile.
Grandi complimenti al servizio impeccabile della FIS, tutti i vini sono stati serviti alla temperatura giusta, nonostante siano trascorse, anzi volate, ben due ore di degustazione e conversazione.
Siamo arrivati in fondo alla degustazione felici, appagati, qualcuno in sala stupefatto dalla coerenza dei vini, molti non hanno saputo trovare “l’annata preferita” restando colpiti da ognuna di esse. Tutti vini ” perfettamente integri” e soprattutto abbinabili a pietanze diverse.
A proposito Silvia Imparato ci ha suggerito anche una serie di prelibatezze perfette per le diverse annate.
P.s. a questo link troverete anche una ricetta studiata apposta per il Montevetrano, forza non resta che provare, la stagione è quella giusta.