Un abbinamento vincente per il Vermentino di Gallura.
Se siete stati nel nord della Sardegna conoscerete già tutto del Vermentino di Gallura, peraltro vino Docg dal 2011.
Questo era quello che pensavo anch’io dopo aver trascorso indimenticabili vacanze da quelle parti e avendo bevuto buonissimi Vermentino di Gallura, sia delle cantine più blasonate sia di quelle meno conosciute.
Eppure qualcosa mi mancava: una mattina di settembre convinco la mia compagnia a fare un’ escursione per cantine, “altrimenti che vacanza sarebbe”? Scovo dalla guida di Slow Wine la Cantina Tondini, e nel giro di un’ora ci siamo ritrovati in questa bella vigna tra le colline dell’alta Gallura. Accoglienza gioiosa di un bel trio di labrador scodinzolanti e del titolare enologo che ci dedicato buona parte della mattinata, nonostante la vendemmia in corso. (Lo ringrazio ancora per questo perchè mi ha permesso di scoprire vini straordinari).
Le undici, l’ora più indicata per la degustazione: primo vino provato il Vermentino di Gallura Karagnanj, anno 2010. Grande fascino già dal colore, un giallo paglierino abbastanza carico e brillante. I profumi intensi e avvolgenti, si sono “appiccicati” nella mia memoria olfattiva: tanta frutta gialla matura, sentori di mirto e arbusti selvatici.
Se siete da quelle parti andate a far visita alla Cantina Tondini per degustare il loro Vermentino di Gallura, è un’esperienza da non perdere.
E per l’abbinamento gastronomico? In questo caso vi suggerisco il piatto regionale con cui ho pranzato quel giorno, e che ho trovato perfetto con il Vermentino di Gallura. Si tratta dei “Culurgiones”, ravioli di pasta fresca, senza dubbio uno dei piatti più famosi della cucina sarda povera.
Io li ho provati ripieni di patate e menta, conditi con burro e salvia.
La Ricetta dei Culurgiones: per prima cosa si lessano le patate, si sbucciano e si schiacciano per bene. Alle patate si aggiunge olio EVO, pecorino fresco, sale, menta. La sfoglia può essere preparata con una miscela di farina e semola da impastare con acqua tiepida salata. Dopo aver lavorato con le mani sino ad ottenere un impasto liscio ed elastico, si stende col mattarello una sfoglia sottile e si ricavano con l’ausilio di un bicchiere dei cerchi di pasta. Su ognuno di questi cerchi di pasta viene messa una pallina di ripieno e poi si procede alla chiusura unendo i lembi della pasta originando una spiga detta in sardo “sa spighitta”. I culurgiones vengono cotti tramite bollitura e serviti semplicemente con burro e salvia.
Questo piatto di pasta fatta a mano e il Vermentino di Gallura Karagnanj vi garantisco sono ottimi ingredienti per trascorrere una domenica tra amici progettando il prossimo tour…magari proprio in Sardegna!
Buona degustazione.