“Aglianico? No, grazie, non lo preferisco”
Spesso mi è capitato di avere questa risposta. 🙁
Dopo aver proposto vini da uve aglianico a consumatori amanti dei vini rossi; Eppur provando a dissuaderli, con le mie lunghe (estenuanti), dissertartazioni sulle caratteristiche del vitigno piuttosto che del tipo di suolo o ancora riguardo alla tecnica di vinificazione utilizzata, etc, etc.
Insomma un fiasco totale!
Avete notato questa cosa? Si è creato come uno “zoccolo duro” di consumatori, che avendo provato vino, da uve aglianico (?) e non trovandolo di loro gradimento, si sono allontanati da tutto ciò che riporti in etichetta questa dicitura: Aglianico 100%.
Secondo me questo capita quando si propongono vini che sarebbe molto meglio abbinare al cibo.
Ad esempio in occasioni tipo aperitivo al bar, in cui lo stuzzichino non è in grado di reggere ne’ la struttura, ne’ il grado alcolico di alcune tipologie di vini.
(Anche se… ciò non giustifica il consumo di vini da uve Primitivo che mi risulta sia molto richiesto, insomma troppi fattori possono determinare il fenomeno).
Caro zoccolo duro “anti-aglianico” sono qui per suggerirti alcuni vini da provare per aiutarti a “fare pace” con il vitigno.
Cambiare idea è possibile.
Provaci!
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Natu Maior Irpinia Rosso DOC Antichi Coloni
Natu Maior è il primo della lista: si tratta di un Irpinia rosso prodotto da Raffaele Santoro.
Ho provato, l’annata 2010, che mi ha colpito soprattutto per l’aroma balsamico lieve, che si evince all’olfatto. Piacerà a chi ricerca “sapore” nel vino, ma dosato e senza punte aggressive. Lo potrei definire un vino lieve ma “saporito”. E’ un vino da comprare e bere con gli amici in leggerezza.
Lo troverete su si wine.
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Santo Stefano Campi Taurasini Doc Tenuta Cavalier Pepe
Rimaniamo in Irpinia, per parlare del Santo Stefano. Da uve aglianico in purezza. Questo vi convincerà soprattutto per l’olfatto: infatti il vino è ricco di sfumature aromatiche.
L’azienda è Tenuta Cavalier Pepe di Milena Pepe e le uve provengono da un vigneto chiamato “Carazita” che è situato su una collina baciata dal sole.
Nella provincia di Salerno, in particolare in Cilento. l’aglianico è molto diffuso, vi vorrei suggerire questi due vini cilentani: il primo di Salvatore Magnoni, proviene da una piccola vigna in quel di Rutino. Piacerà anche agli amanti del primitivo, in quanto la gradazione alcolica, importante, lo rende un vino morbido e piacevole. Il secondo è il Cupersito di Casebianche, già vino biologico dall’annata 2012, convince per la piacevolezza sia dei profumi che del gusto.
Ritorno in Irpinia, ritorno ad Antichi Coloni di Raffaele Santoro, con il suo secondo aglianico, il Vinicius, che è poetico, vivace e “popolare” proprio come le canzoni di Vinícius de Moraes
😉